È una giornata come tante: sveglia alle sette e mezzo, colazione e denti.

Mi guardo allo specchio come tutte le mattine, ma noto che il mio volto è più sereno, più rilassato. È un giorno come tanti altri, eppure sento che l’aria di questa mattina è più frizzante e ricca di novità. Forse mi sto semplicemente abituando alla tranquillità di questa nuova vita .

Apro la finestra e lo percepisco, oggi ho completamente abbandonato il mio passato, ma non so ancora il perché; forse il mio cuore è finalmente riuscito a rimarginare le sue ferite o forse oggi accadrà qualcosa che cambierà la mia vita per sempre. Riesco a vedere il mondo con altri occhi, con occhi nuovi, spensierati, senza più veli, senza più lacrime.

Mi affaccio al balcone e vedo un postino in bicicletta che si avvicina al mio portone: che sia lui il messaggero della novella era? O è soltanto venuto a portare qualche altra bolletta da pagare?

Eccolo che suona. Sono agitata. Lo sento salire le scale. Bussa! Ha tra le mani cinque o sei buste, come al solito, e un pacchetto. Lo prendo, metto una firma e richiudo in fretta per vedere cosa mi ha consegnato. Scarto velocemente il pacco, ma rimango delusa. È uno degli acquisti fatti via internet da mia madre. Ora che è tornata a fare una vita normale, si concede un sacco di piccoli vizi.

Mi sarò sbagliata, il postino non era il mio messaggero.

Guardo la posta con meno trepidazione, ma l’ultima busta mi fa saltare il cuore in gola: è per me, è da parte tua!

Apro la lettera e aprendola mi taglio e la ferita diventa più profonda man mano che leggo le tue parole pungenti.

Il freddo cala nella stanza, ma il poco sangue caldo, procurato dal taglio, riscalda il mio polpastrello e proseguendo nella lettera, una vampata di calore mi infiamma tutto il corpo e forte è il desiderio di bruciare questo foglio.

In allegato hai pinzato una carta da Poker, ma anche questa volta hai giocato la carta sbagliata.

È strana, è stropicciata…so che è colpa tua. È una donna, per metà di cuori…infranti e per metà di denari…gettati al vento.

La donna piange, l’ho riconosciuta sai? È mia madre…non può che essere lei. Prima ne hai fatto carta straccia, poi le hai spezzato il cuore ed infine l’hai abbandonata senza denaro…ma su una cosa ti sbagli: lei non piange più, non sono rimaste più lacrime alla nostra regina.

Ha ripreso in mano il suo scettro e ha riconquistato il suo trono.

Ora sono io che piango, ma di felicità. E l’incendio del mio cuore si spegne. E la carta della tua lettera si scioglie insieme alle tue parole di perdono, un perdono che non avrai mai.

Tu, tu non sei altro che un pezzo di carta come tanti altri, o forse addirittura il meno utile di tutti, non potrei neppure utilizzarti per pulire i vetri della mia stanza per fare entrare un raggio di luce nella mia vita, perché tu cercheresti di offuscarmi la vista.

Così, tiro giù la saracinesca su quello che sei stato e su quello che sarai. Prendi la tua valigia di cartone e fai attenzione a non “cacciarti” sotto qualche temporale. Non perdere anche quel poco di dignità che ti è rimasta, se te ne è rimasta. Rifatti un’altra vita, purché distante dal nostro nuovo regno, finalmente sereno. Scrivi una storia diversa da quelle solite che inventavi quando non tornavi a casa. Come si dice…ti do carta bianca, purché tu stia lontano da noi.

Poi la sveglia suona, mi sveglio, mi manca il fiato.

Mi guardo subito le braccia, non ci sono lividi e ritorno a respirare.

Vado di corsa in cucina, mamma sta facendo il caffè e tutto è in ordine, di te nessuna traccia.

Tiro un sospiro di sollievo.

Ok, era solo un sogno … poco male, l’importante è che d’ora in avanti siano finiti gli incubi.

#borderminds #carta #cuori #denari #regina #storia

Erika Lami

Illustrazione di Roberta Lami

Oggi non ci sono riflessioni, né poesie. Quella di oggi è una storia, o meglio il finale di una storia, con l’augurio di un inizio migliore. A te Sabrina (nome di fantasia) e a tutte le donne che come te si meritano di più.