Illustrazione di Roberta Lami

Caro elfo di Babbo Natale, babbo di nome ma non di fatto, babbo non fesso ma padre di tutti noi babbei, bambini, babbioni, babbani.

Caro elfo elfico, dalle puntute orecchie e l’esile corporatura nonostante tutti i cenoni di Natale che nei tuoi due-trecento anni ti sei smazzato.

Caro Elfo, scrivo a te, perché il babbone sarà ben impegnato con i più piccoli o con la letterina della Lucianina nazionale, mentre tu magari un attimino per leggere la letterina di un adulto di certo lo potrai trovare.

Ti scrivo perché fra poco è Natale e anche io come te ho un sacco di cose da fare: trovare tempo, regali e sorrisi per tutti non è facile… poiché momenti, idee e euforia a sufficienza a volte proprio non ce ne sono. 

“A Natale puoi, fare tutto quello che non puoi fare mai!” è proprio vero: puoi fare ottocento milioni di cose tutte insieme, che nemmeno un polipo superdotato.

A Natale puoi… vedere anche tutta la tua famiglia al completo, dalle generazioni più giovani a quelle più anziane, e a seguire amici, conoscenti, gente a caso incontrata in coda alla posta la vigilia.

Vedi 365 persone in 3 giorni e tutte e 365 verosimilmente in un’occasione mangereccia, con conseguente aumento di peso di 365 kg.

Il problema è che poi in un anno rimangono solo 362 giorni per smaltire il tutto, quindi ogni anno si ingrassa una quota fissa di almeno 3 kg, che col passare degli anni ti portano ad avere la costituzione di un lottatore di sumo in trasferta.

Quindi, a quanto pare puoi… ”a Natale fare quello che non puoi fare mai!” ma senti un attimo, elfo elfuccio, efligno elfuretto, non è che potremmo cambiare la canzone in “a Natale puoi fare tutto che che VUOI” anziché tutto quello che puoi?

Perché sai si possono fare tante cose nella vita, ma… raramente quelle che si vogliono! Allora senti un po’, accordiamoci io e te, senza scomodare il babbo magno dalla barba canuta, che lui di tempo ne ha men che meno, visto che nemmeno trova quello di radersi.

Propongo un cambio di versi ristudiando bene i verbi PUOI/VUOI/DEVI, facendoci bene attenzione sta volta.

In alternativa, propongo un Natale più lungo: azzoppiamo al babbuccio un paio di renne, così invece di arrivare ovunque in una notte ci mette, chessò, una settimana e noi possiamo avere più tempo per tutti, perché non so te, ma io arrivo a dicembre che sono sotto stress come un’estetista costretta a far la manicure ad un’esigente cliente col Parkinson.

Scrivo proprio a te perché so che anche tu sei tanto indaffarato, costruisci i regali per tutti con la consegna in questo periodo fatato e tra lo stress per la dead line e l’ansia da prestazione, fai fuori grandi boccetti di Valium ad ogni colazione.

Elfo elfoso, elfimero caro, lo so, chiedo molto, ma dai fai una prova!

Poi smetti i calzettoni a righe e l’abito verde muschio e coraggio… fattela una serata e lanciati nel mucchio.

Tirati a lucido ed esci pure tu! Magari l’anno prossimo ci becchiamo a Timbuctù.

Tanti auguri di buon Natale a tutti quanti!

Erika Lami

#BorderMinds #Natale #Elfo