Questo è l’addio che non t’ho mai dato,

Ma che TU!

Avresti meritato.

È l’addio che non ho mai immaginato

Perché non pensavo avessi abbandonato…

Quel corpo che stava invecchiando

Eppur era sempre lo stesso,

Quel volto che pure cambiando

Riconoscevo in questo riflesso.

E invece pensando d’essere

Più non ero lo stesso essere.

Non indossavo più quello che ero,

Ma il lutto di ciò, che più non avevo.

Solare s’è rabbuiata,

Ottimista era spacciata

E creativa s’è denudata

Rimasta spoglia della sé che era

Sepolta sotto i poi, i domani, in futuro,

Tra un’utopia e qualche chimera

Ha rimbalzato di fronte ad un muro.

Il futuro ha rincorso presente e passato

E procrastinando s’è assottigliato.

Procrastinare è parola contorta,

Che già solo a dirla, l’anima è morta.

Quindi addio, ME che non sono,

Anche se questa non te la perdono.

Non ho nove vite da gatta suadente

E in mano adesso mi pare aver niente.

Addio a me stessa che non ho salutato,

È inutile piangere un morto soldato

Ed ora che so di non esser più te

Saprò ritrovare una nuova me?

Erika Lami

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Immagine di Roberta Lami