Illustrazione di Roberta Lami

Ciao amici di BordenrMinds, so che ultimamente non siamo state molto presenti, ma a volte, quando non si ha qualcosa da dire é meglio aspettare.

Oggi, invece, volevo farvi leggere una lettera che mi ha molto colpita, scritta da un adolescente ad una professoressa che ha lasciato le sue classi dopo una, relativamente breve, supplenza:

“Dal primo momento in cui é arrivata, diciamocelo, non é che noi siamo stati proprio accoglienti con lei. Abbiamo tentato di metterla in difficoltà, di metterla alla prova convinti che ci avrebbe delusi e invece non é andata, per fortuna, secondo i nostri piani.

Volevo ringraziarla quindi, per essere stata paziente con noi e soprattutto per avere tentato di insegnarci qualcosa nonostante tutto.

Volevo dirle che non la dimenticherò mai perché anche se per poco, é stata una buona insegnate e un buon esempio.

Grazie di tutto davvero, per l’impegno, la gentilezza, qualche grida, le risate e anche per gli abbracci, che non sempre si trovano in una classe.

Ci scusi per gli schiamazzi e le disattenzioni o le domande irriverenti e davvero In bocca al lupo per il suo futuro.

Le voglio bene

Xxx”

Non so voi, ma a me queste parole, sincere e mature hanno fatto sorridere e tirare un piccolo sospiro di sollievo.

Parliamo troppo spesso delle nuove generazioni come di un branco di pecoroni senza empatia e maturità, persi tra uno smartphone e un tablet.

Per carità non voglio dire che un’emergenza simile non ci sia o che vada ignorata, ma la nuova generazione non é solo quello: é una generazione che si ritrova sulle spalle i nostri fallimenti a livello politico, climatico e sociale e che sprovvista di buoni esempi da seguire, per paura dell’ennesimo fallimento generazionale, cerca un po’ di leggerezza.

Una guida loro in fondo la cercano anche, brancolando troppo spesso nel buio… perché quelli che scarseggiano, evidentemente, non sono i bravi ragazzi, ma le buone guide, appunto, che indichino loro gli strumenti per realizzare i primi passi verso una via, non retta di sicuro, ma la via tortuosa della vita.

Io credo, in fondo, che dedizione, coraggio e forza di volontà vadano seminati proprio come piante ed alberi e sono sempre più convinta di una cosa: non possiamo prima permetterci di disboscare morale, speranza o intere foreste e aspettarci poi, che queste crescano in abbondanza negli anni a venire.

Forse, prima di additare le nuove generazioni, dovremmo essere noi, i primi ad imparare a vivere con sincera umanità, invece che con cinica bestialità, in balia dei propri istinti.

Erika Lami

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