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Non era quel solito motivetto in testa, non era nemmeno una di quelle belle canzoni che ci immaginiamo come colonna sonora dei nostri momenti salienti, momenti da film.
Era più un’idea ossessiva, un incombente miscuglio di suoni prepotenti che si facevano largo tra gli altri pensieri in maniera maleducata e sconsiderata, senza dar conto a razionali priorità o al mio profondo fastidio.
Ho tentato disperatamente di scacciare quell’ingombrante eppur ammaliante frastuono, ma più tentavo di riportare il silenzio in testa, più il suo volume sembrava alzarsi esponenzialmente.
E allora mi sono sdraiata nel silenzio della stanza più quieta e l’ho accolto, per capirlo se non altro o forse per conoscerlo più da vicino e poi ritentare l’attacco.
Solo allora me ne sono resa conto: non era un nemico, era anch’esso confuso, frustrato e incompreso perché io non lo ascoltavo. Quando finalmente l’ho abbracciato come un amico, si è palesato e spiegato.
Il frastuono è diventato armonia, la prepotenza è diventata potenza, potenza creativa, potenza emotiva e… lei era lì… nella mia testa… ma anche su un foglio… pronta per essere ascoltata in tutta la sua limpidezza, non solo più da me, ma da chiunque avesse avuto voglia di sinceramente accoglierla.
M_USICA:
U_NISCE
S_UONI
I_NNESCANTI
C_ORDE
A_NCESTRALI
Erika Lami
#BorderMinds #Musica #Creatività #Riflessioni
“Man in the mirror” di Michael Jackson ci sta tutta, come colonna sonora a questo tuo bel post. 😊
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Grazie Tony e grazie anche per il suggerimento musica. Questa mattina lavoreremo a suon di Micheal. 😉
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