Illustrazione di Roberta Lami

In questa serata autunnale, con la pioggia che picchierella la finestra, oltre una grande quantità di muco guadagnata, con tenere coccole dalla mia piccola figlioletta influenzata (a ricordare che il nemico, leggasi VIRUS MALEFICO, ti aspetta per colpirti là dove sei più vulnerabile), per la mia testa passano splendide immagini di paradisi terrestri in cui vorrei essere in questo momento. Palme flesse in direzione di un mare dai colori cristallini a cui è appesa l’amaca su cui mi lascio dondolare dalla brezza marina, che resuscita le mie narici con lo stuzzicante profumo della salsedine

Ecco, questo è quello che passa per la mia testa al momento, ma solo all’interno di essa.

Fuori, nella realtà, mi trovo di fronte a uno schermo che illumina la mia faccia, ma che di certo non mi donerà la tintarella sperata, con la tastiera piena di fazzolettini accartocciati, vicino a una finestra che, per l’appunto, suona al ticchettio dell’impietosa pioggia d’autunno.

Sì, sì, tutto questo è fin troppo noioso e banale, ma del resto non sempre possiamo controllare quello che abbiamo in testa.

A questo punto mi chiedo, se quello che passa per la vostra testa al momento possa essere più interessante. Sicuramente lo sarebbe per me: un pensiero non pensato, ma scovato ha sempre il suo fascino. Potessi leggere nella mente degli altri…oltre ad avere un grande potere in mano e la capacità di evitare lunghe discussioni in alcuni casi o a volte persino figuracce, sarebbe estremamente intrigante.

Vi capita mai di chiedervi chissà a cosa sta pensando quella ragazza che sta attraversando adesso la strada, oppure che sta pensando davvero mio marito o mia moglie quando alza gli occhi al cielo, o che sta pensando la mia famiglia in questo momento, che sta dall’altra parte dell’Europa?

Ma ancora…che sta pensando:

il politico di turno che manda a rotoli il paese?

il mio capo, del lavoro che ho fatto?

la gente in generale quando mi guarda o quando parlo?

Greta Thunberg, in questo preciso istante, mentre io scrivo cose di poco conto?

mia figlia, quando gioca, inspiegabilmente concentrata, con la lanugine dei calzini infilata tra le sue dita del piede?

mia sorella, quando dice che va tutto bene e poi abbassa lo sguardo?

il gatto!? Quando è lì accoccolato vicino a te mentre guardate un rilassante film d’amore e senza preavviso salta sulle quattro zampe e scatta come una furia a nascondersi nella prima scatola da scarpe disponibile.

A cosa pensano:

i rappers… quando scelgono per le loro canzoni le seguenti parole: cash, pula (per i non esperti:  polizia), privé, yo, fra o variante frate (da non intendersi frate cappuccino, ma fratello), parolaccia di turno e soprattutto quando finiscono le canzoni, citando il loro nome?

le persone in generale quando chiedi loro “Come va?” e ti rispondo senza nemeno pensare “Bene grazie!”… ma poi? Stanno bene davvero?

Cosa avrebbe pensato e soprattutto scritto oggi, Oscar Wilde?

Cosa stanno pensando tutte quelle persone che ancora non conosco, ma che conoscerò nel mio futuro? Se solo lo sapessi potrei magari evitarne alcune o attenderne con trepidazione altre.

Cosa state pensando voi che leggete in questo momento?

Beh… non voglio dilungarmi oltre, aggiungo solo un piccolo pensiero che mi è passato ora ora nella mente osservando una ruspa nel giardino condominiale, fuori dalla finestra.

Non so perché ho pensato: toh guarda, una ruspa su cingoli… e ho incominciato mentalmente a ripetermi la parola cingolo. Cingolo, cingolo, cingolo, ciiingoooloooo.

Buffa no? Ma poi, perché la so? Quando l’ho imparata?

Di sicuro non sono mai salita su una ruspa. I carri-armati hanno i cingoli, ma nemmeno su quelli sono mai salita.

Pensate a quante parole esistono in ogni lingua. Ogni oggetto e ogni parte di esso ha un nome, ogni emozione, azione ha una parola che noi possiamo usare per comunicare. E combinando tra loro le parole possiamo dire un milione di cose, esprimerci, farci capire… se ci pensate, sappiamo una quantità spropositata di vocaboli che apprendiamo in situazioni normali o bizzarre nella nostra vita.

Ma è un po un peccato che oggi alcune o molte di esse si stiano perdendo per un maggiore uso di abbreviazioni, vocaboli stranieri o semplicemente parole di simile significato, più intuitive, ma meno precise.

Così ci tenevo a condividere un’iniziativa di Zanichelli nella bella città di Torino: il progetto #paroledasalvare che avviene con l’installazione di un maxi dizionario (alto come un paio di persone una sopra l’altra) in via Garibaldi, in cui 3126 parole in via d’estinzione verranno accompagnate dal simbolo di un fiorellino per spronare la gente a riconoscerle, utilizzarle e salvarle. 

Il dizionario stazionerà in via Garibaldi fino al 5 di Ottobre, se siete interessati ecco il link del relativo articolo:

https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/09/30/foto/da_pantagruelico_a_annichilire_un_mega_vocabolario_in_centro_a_torino_per_salvare_le_parole-237326970/1/#1

Buona lettura, buon salvataggio e buoni pensieri a tutti.

Erika Lami

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: Dopo quasi 2 mesi di pausa… ecco… le streghe son tornate e… quale mese migliore di ottobre!? 😛 BorderMinds riparte da oggi con una pubblicazione a settimana! A presto!

Erika e Roberta

#borderminds #paroledasalvare #chetipassaperlatesta #pensieri