“Ogni volta che nasce un bambino nascono anche una mamma e un papà”*.

Eh già è proprio vero, nasce una coppia che prima non è mai esistita. Ma la mamma e il papà non nascono necessariamente nello stesso momento e soprattutto non tutte le mamme e tutti i papà hanno gli stessi tempi. Esattamente come per l’amore tra due persone adulte ci sono persone da colpo di fulmine ed altre da innamoramento lento.

In questo periodo stanno nascendo e dovranno nascere svariati bebè di amici e nel raccontar loro la nostra esperienza abbiamo scoperto che mio marito ed io abbiamo un compleanno genitoriale assai differente.

Per noi c’è stato rispettivamente un lento innamoramento e un colpo di fulmine.

Qui di seguito, una breve delineazione della mamma colpo di fulmine tipo (MCDF) e del papà lento innamorante tipo (PLI).

MCDF: Questa mamma nasce subito, nasce appena vede il suo piccolo fagottino tra le mani, dopo una gestazione di 9 mesi.

PLI: Questo papà invece è un diesel, lui nascerà con calma qualche mese dopo, la sua è una gestazione da elefante.

MCDF: Per la mamma il proprio piccolo è il più bello del mondo! Poco importa se è tanto rugoso, rattrappito e a chiazze, ET con la rosolia diventa improvvisamente il suo nuovo ideale di bellezza, che abbia tanti capelli alla Celentano o che sia pelato alla Scotti, la mamma che nasce in quel momento, non ha mai visto nulla di più bello.

PLI: Per Il papà il nuovo arrivato… “è quello che è”, un polletto spelacchiato! Il papà, quando nasce il suo piccolo, è silente, sul chi va là, e lo scruta con fare sospetto. “Siamo sicuri che sia proprio il mio? Mi somiglia? Sarà normale con quei piedi lunghi così?”

MCDF: La mamma fissa il suo piccolo giorno e notte per il primo mese, in contemplazione, che nemmeno davanti a un Caravaggio.

PLI: Il papà di tanto in tanto gli lancia un’occhiata fiero di aver saputo fare un umano in miniatura così ben funzionante. Il papà lo guarderà e cullerà molto volentieri il giorno, ma la notte avrà un pensiero fisso: “Sarà meglio che tu dorma!”

MCDF: La mamma crescerà giorno dopo giorno insieme al suo piccino e aspetterà che l’uovo del papi piano piano si schiuda.

PLI: L’amore del papà per il proprio figlio nasce lentamente, dall’esperienza e dalla conoscenza. È quando il piccolino comincia ad interagire, che il papà si attiva. Si innamora a puntate con tragici finali, finendo di mangiare la sua pappetta sbavuzzata (perché alla fine si sa, è bava santa), pulendogli il moccio con la manica della felpa pulita (tanto lava la mamma) o facendogli annusare i suoi calzini per vederlo/a arricciare il naso (oh certo…mio marito lo fa, ma devo ammettere che è molto divertente).

MCDF/PLI:

La mamma è la chioccia, lo tiene al calduccio e il papi lo porta a cavalluccio…

E poi … uno sguardo, un bacino, un ruttino, un mugugno, mamma e papà ormai sono entrambi in pugno.

Ok, la smetto con le rime!

Questo è quello che è capitato a noi, ma chissà quanti modi d’innamorarsi del proprio pargolo ci sono.

Forse questa è stata una descrizione un po’ banale, ma difficile parlare dell’amore verso un figlio senza essere banali a volte ed in fondo la banalità è decisamente sottostimata.

In un mondo in cui tutti gareggiano per essere sempre al di sopra delle righe ed emergere, i genitori dovrebbero permettersi invece di scrivere le loro storie familiari entro le meravigliose linee parallele del loro quaderno, per godere della semplicità di ciò che stanno vivendo in serenità:

primi sorrisi, ruttini, dentini, prime parole e perché no, anche i Picasso a spruzzo sul muro in nuance autunnale, quando, per dirla alla Dante “avea del cul fatto pennetta” (insomma il primo modo creativo dei nostri baby umani per iniziare a scrivere un po’ della loro piccola storia, che banale o meno che sia, riempirà di sorrisi tutta la nostra vita).

#borderminds #genitori #amore #figli #cicogna #riflessioni

Erika Lami

*Carlos González, Genitori e figli insieme, Il leone verde (2014)

Illustrazione di Roberta Lami