Un albero racchiude in sé le sue meraviglie e i segreti delle persone che passano.

Nulla, meglio di un albero, sa scandire il tempo: il tempo delle stagioni, sfoggiando per ognuna un vestito diverso, e il tempo della sua vita, con il numero degli anelli che “indossa” e i centimetri che in altezza guadagna. Un albero è un orologio dunque, ma anche un calendario, o meglio, una serie.

Forse non è a caso che si fanno gli alberi genealogici.

Ogni albero è un progetto lungimirante di Madre Natura, prende il suo tempo, ma restituisce sempre i frutti.

Un albero vive per sé, ma anche per gli altri, che respirano l’ossigeno da lui prodotto.

Un albero offre la quiete, ma anche la sua musica, quando al vento va di suonarla.

Qualche giorno fa è stato il compleanno di una cara amica e tra le varie ipotesi considerate per il regalo, qualcuno ha sfoderato un’insolita proposta.

-Perché non le regaliamo un albero?-

Non ci sarebbe stato nulla di strano se la nostra amica avesse avuto un giardino o per lo meno un terrazzo, ma dal momento che vive in un appartamento in centro a Torino (non di 100 mq per intenderci), la proposta suonava assai bizzarra. Già mi immaginavo la faccia del fattorino giunto davanti al portoncino d’ingresso pensado tra sé e sé SPQT (sono pazzi questi torinesi) e a come piazzare l’avocado keniota nel soggiorno di Laura (ovviamente nome di fantasia).

-Lo vuole vicino alla tv o al centro della stanza?-

-Vicino alla tv forse no, potrebbe far ombra allo schermo con le fronde, ma nel centro del soggiorno secondo me potrebbe andare, che ne dice? Buchiamo il tavolino da caffè e diventa un tavolo ombrellone come quelli da giardino.-

Conoscendo Laura però, sognatrice pragmatica, forse avrebbe scelto di metterlo in cucina così da cogliere più facilmente gli avocado freschi freschi e farcene subito una bella confettura per la colazione della domenica, oppure in camera da letto per usarlo come appendiabiti innovativo.

Sì, decisamente avrebbe scelto questa opzione super green, diventando la prima donna ad avere un armadio in legno, a disboscamento zero, con fotosintesi clorofilliana ancora in atto e perché no, tanto di altalena appesa per letture serali. Certo negli anni a venire, le vicine di sopra e di sotto avrebbero potuto trovarsi invase da rami e radici, ma in fondo, avrebbero presto compreso che un letto di foglie o un soffitto di travi ricurve sarebbero presto diventati “roba per intenditori”.

Ma torniamo a noi…alla fine la proposta non era quella di regalare, fisicamente un albero, bensì …udite udite di farne piantare uno a nome della festeggiata, in un paese del mondo a nostra scelta, con lo scopo di “produrre benefici ambientali, sociali ed economici.” Una sorta di adotta un albero, per favorire la produzione di ossigeno sulla Terra, sostenendo i contadini locali.

Un regalo di grande sostenibilità insomma, che aiuta a sentirci migliori ma che soprattutto aiuta il nostro pianeta.

Noi l’abbiamo fatto sul sito https://www.treedom.net/it/ ad una modica cifra; sulla pagina “pianta un albero” troverete piante adatte a tutte e le tasche e per tutti i gusti.

Cosa aspettate? Se vi abbiamo incuriosito andate a sbirciare e scoprire i loro alberi e i loro progetti.

OK abbracciare gli alberi, ma che ne dite di abbracciare anche questa bella iniziativa?

Noi, per Laura, abbiamo comprato un avocado in Kenia e tu che albero vorresti piantare?

https://www.treedom.net/it/plant-a-tree   

Buoni alberi a tutti!

#borderminds #albero # sostenibilità #riflessione

Erika Lami

Illustrazione di Roberta Lami